La tavola degli elementi di Mendeleev la conosciamo tutti. Chiunque a scuola, studiando chimica e fisica, ha dovuti farci i conti, per sommare i numeri atomici e stabilire i risultati di una reazione chimica. Quello che risalta alla vista è sicuramente la sua colorazione. Si distinguono almeno 18 gruppi e 7 periodi, cui si aggiungono i due insieme degli attinidi (oggi detti antinoidi) e lantanidi, in numero di 30.
La tavola di Mendeleev fu pubblicata per la prima volta nel 1869, in una sua versione grezza, ponendo i mattoncini della tavola che conosciamo oggi. Allora erano conosciuti appena una settantina di elementi, ma il fisico e chimico russo riuscì comunque a trovare un sistema per ordinarli in modo coerente e informatico. Egli aveva notato che ordinando gli elementi per numero atomico (ovvero per numero di protoni presenti nel nucleo) ricorrevano alcune caratteristiche, a livello periodico appunto. Questo consentiva di predire l’esistenza di alcuni elementi e delle loro caratteristiche, grazie alla semplice posizione nella tavola. Nel corso dei decenni essa è stata perciò completata, in accordo con le nuove scoperte e con l’eccezionale intuizione dello scienziato.
La tavola degli elementi ci ricorda di che materia siamo fatti: ogni elemento è una sostanza costituita dagli elementi più piccoli della materia, le particelle atomiche. In modo completo e informativo essa ci da informazioni sul numero atomico e ci dice, in sostanza, qual è l’elemento più leggero e quello più pesante. Gli elementi presenti in natura coprono il 90% della tabella, a cui si aggiungono quelli ottenuti tramite bombardamento del nucleo atomico, creato dall’uomo. I colori della tabella li definiscono in classi e generi, fornendo un ulteriore classificazione ai 118 elementi ordinati per numero atomico. I periodi ci dicono quanti elettroni ruotano intorno al nucleo (la cosiddetta valenza), gli elementi ordinati allo stesso gruppo (la colonna verticale) hanno le stesse reazioni e sono contraddistinti da una configurazione elettronica assai simile, condividendo quindi delle caratteristiche simili.
Osservando la tavola periodica si possono inferire delle informazioni interessanti: ad esempio, gli elementi metallici, spariscono gradualmente se ci muoviamo dall’angolo basso a sinistra verso quello alto a destra. I colori identificano, dicevamo, i vari gruppi e la colorazione dipende dalle varie stampe.