Tra i personaggi televisivi più stimati troviamo da anni Piero e Alberto Angela. Il primo è un autentico monumento nazionale, come Sir David Attenborough in Inghilterra: un giornalista che nel corso di una lunghissima carriera ha contribuito come pochi alla conoscenza del mondo della natura, della storia, dei costumi. Il secondo, suo figlio, sembra avviato a ripercorrerne i passi, grazie a programmi di successo come Ulisse, Passaggio a Nord-Ovest. Il ruolo di programmi come Superquark è sempre stato quello di far conoscere alle persone comuni il mondo per come è fatto dal punto di vista scientifico: natura, fisica, astronomia, biologia, storia, tecnologia, alimentazione et cet. Ma perché è così importante la divulgazione scientifica? Perché è necessario che le persone che sono a digiuno di una preparazione così specialistica, conoscano invece questi aspetti?
Al di là della curiosità insita che può nascere in direzione di voler conoscere sempre più cose, non c’è dubbio che l’aspetto principale è un altro: far conoscere la scienza alle persone, in ogni suo aspetto, significa non solo avvicinare “il volgo” a temi complicati, ma soprattutto avvicinare la scienza alle persone e quindi a chi è in grado di decidere, con i finanziamenti, quali lavori scientifici supportare. Facendosi conoscere, la scienza può trovare supporto nel pubblico e quindi un sostegno politico e finanziario. La ricerca e la sperimentazione scientifica, infatti, sono alla base della ricchezza di un paese che si misura nella sua capacità di innovare e creare nuove invenzioni. Gli Stati Uniti d’America, per fare un esempio concreto, non hanno più materie prime della Russia o della Cina, eppure sono decenni avanti in termini di innovazione perché possiedono numerosi brevetti. Basta guardarci intorno in una stanza e verificare quanti prodotti abbiamo che provengono dagli USA. La Germania, un paese che assegna tradizionalmente alla ricerca un ruolo predominante, con molto meno di altri paesi è prima in tanti settori dove la sperimentazione avanzata è rilevante.
La comunicazione scientifica funziona a più livelli. Tra scienziati avviene attraverso i tradizionali canali delle pubblicazioni accademiche e delle collaborazioni tra università. Le università sono il luogo della ricerca, da sempre, insieme agli istituti indipendenti, che spesso vengono sovvenzionati da privati. Questi istituti lavorano a stretto contatto con università, ospedali e aziende.
Un’altra fetta della ricerca proviene proprie da queste ultime, in particolare dal settore dell’industria. Ogni grande industria che si rispetti allocca del budget a favore della ricerca, al fine di introdurre nel mercato sempre nuove soluzioni, sia per migliorare il prodotto, sia per avvantaggiarsi sulla concorrenza.
Al grande pubblico però queste informazioni non arrivano, tanto che si arriva a criticare, senza saperlo, le grandi imprese scientifiche, che invece hanno della notevoli ricadute sulla vita quotidiana. In questo senso i divulgatori scientifici possono far arrivare al pubblico le giuste informazioni. Il numero di brevetti ottenuto dal progetto Manhattan o dal programma lunare è impensabile. Dalle missioni spaziali sono state ottenute le seguenti tecnologie:
- Stampa 3D del cibo, da consumare nello spazio
- Lenti antigraffio per gli occhiali
- Termometri per le orecchie
- Arti artificiali
- Sistema di anti-ghiaccio per gli aerei
- Sicurezza nella guida
- Miglioramento dei pneumatici
- Analisi dei sistemi
- Miglioramento della qualità video di macchina da presa e fotocamere
- Equipaggiamento anti-incendio
- Sistemi antincendio
- Sensori digitali
- Purificazione dell’acqua
- Cellette solari
- Correzione della navigazione GPS
- Software di analisi
- Comandi a distanza con telecomando
- Catalogazione dei software
- Lubrificanti industriali
- Conservazione del cibo
I divulgatori scientifici sono importanti proprio per far conoscere tutti questi aspetti, far capire quanto la scienza e la ricerca impattano la nostra vita quotidiana.
Per gli scienziati è importante uscire dai loro tradizionali canali di comunicazione, ma spesso non hanno le doti per farlo. È questo il caso in cui subentrano figure come quelle di Piero Angela, Michio Kaku o Neil Tyson deGrasse. Le riviste scientifiche sono quasi sempre dirette alla comunità scientifica per cui è particolarmente difficile, per chi non ha quelle dirette conoscenze, trovarvi interesse, anche quando si leggono solamente gli “abstract”, che sono dei riassunti della ricerca.
Grazie al web oggi la divulgazione scientifica può essere fatta attraverso video su YouTube, blog, forum, condivisioni sui social network, a patto che sia credibile. Un personaggio televisivo come Piero Angela è autorevole in quanto credibile, perché usa il metodo scientifico prima di lanciarsi in una qualsiasi dichiarazione. Piero Angela è la classica dimostrazione dell’uomo che prima di parlare pensa a ciò che sta dicendo, perché tutta la sua autorevolezza dipende dalla sua capacità di essere attendibile e di non lanciare dichiarazioni al vento come un qualsiasi politico.
Per cui, riepilogando: la divulgazione scientifica è importante perché avvicina le persone comuni a temi importanti, essenziali, che influiscono sulla nostra vita. Questi temi spesso sono collegati a ricerche e sperimentazioni, che hanno necessità di trovare fondi e finanziamenti per essere mandati avanti. Sensibilizzare il grande pubblico su certe tematiche aiuta a finanziare la ricerca e quindi a godere i benefici di essa. Inoltre, è giusto avvicinare le persone comuni ad argomenti difficili e complessi, perché possono essere spiegati bene e in modo semplice, se ci sono divulgatori capaci.