La fusione nucleare è considerato il vero grande traguardo energetico della nostra specie. Dal momento che l’energia è stata fondamentale nello sviluppo della specie umana (fino a portarla a oltre 7 miliardi di individui dominanti viventi sul pianeta), ci si attende un ulteriore balzo evolutivo. I vantaggi della fusione sono concreti e verranno spiegati più sotto. Il fatto è che c’è ancora molta strada per passare dall’impostazione teorica alla realizzazione pratica su scala industriale. Il nucleare poi non gode affatto di una reputazione eccellente, nonostante il suo studio rappresenti l’eccellenza delle scienze umane. I risultati raggiunti nel campo del nucleare rappresentano il punto più alto di sapere che possiamo ottenere, essendo essi intimamente collegati non solo alla natura della materia, ma dell’intero creato.
E’ ancora lontano il giorno in cui sarà possibile costruire con successo un reattore a fusione nucleare: resta, infatti, da dimostrare la possibilità di realizzare in laboratorio reazioni di fusioni sostenute. Una volta che ciò sarà stato attuato, si spera nei prossimi venti anni, si potrà costruire un reattore sperimentale di produzione, per una determinata energia. Questa tappa potrebbe spostare in avanti le lancette della ricerca e della sperimentazione: fin oltre il 2050, come sostengono gli scienziati più realistici. Il reattore prototipo sarebbe quindi seguito dalla costruzione di rettori pratici ed affidabili da destinare all’uso commerciale. Quest’ultima fase potrebbe richiedere ancora dieci anni, secondo le stime più ottimistiche. Il tempo complessivo, dunque, che dovrà trascorrere prima che l’energia da fusione svolga il suo pieno ruolo nelle voraci richieste mondiali di energia è di circa 50 anni anni a partire da oggi, proprio il periodo per il quale è previsto un picco di richieste di risorse energetiche. Esperti del settore, come Leonardo Maugeri, ritengono che la crisi del petrolio non sia così imminente e che anzi abbiamo riserve tali da poter andare avanti. Il problema forse non risiede tanto nelle riserve di petrolio, quanto nella disponibilità delle stesse dal punto di vista geopolitico.
La maggior parte delle risorse petrolifere si trovano in una zona geografica non a caso scossa da numerosi tumulti politici. L’attuale minaccia alla stabilità politica si chiama ISIS, l’autoproclamato Stato Islamico che vuole costruire un califfato tra Iraq e Siria, approfittando della forte confusione politica determinata dal potere decadente di Assad e dall’addio degli americani dal territorio iracheno. In altri paesi non ci sono affatto governi ostili all’occidente, che è il primo consumatore di petrolio, ma non è una novità che Cina e Russia, altri grandi paesi in forte ascesa nei consumi, soprattutto la Cina, si stiano guardando altrove. Tra l’altro va pure precisato che una volta scoperta la fusione nucleare essa sarà utilizzabile in grande scala anche come sistema di locomozione, ammesso che si riescano a creare reattori piccoli, come quelli presenti sui sottomarini e le portaerei a propulsione nucleare. Per questi ultimi sono in corso progetti (http://www.repubblica.it/scienze/2014/10/15/news/lockheed_energia_fusione_nucleare-98187615/) per spingere gli aerei e superare l’approvvigionamento da petrolio.