Vivere in un piccolo centro come un paese o una cittadina, diciamo inferiore a 30.000 abitanti, ha i suoi pregi e i suoi difetti. Vediamo un po’ quali sono i vantaggi principalmente, opposto al vivere in città grandi (sopra i 100.000 abitanti).
Anzitutto vediamo i vantaggi di vivere in una grande città:
- Ci sono più opportunità di lavoro, per il semplice motivo che una grande città ha bisogno di servizi in misura maggiore.
- Si conoscono più persone, una volta che si entra in un giro.
- Ci sono più cose da fare la sera: ad esempio si può scegliere facilmente tra diversi locali, tra appuntamenti musicali o culturali o perfino una semplice passeggiata in centro. E questo vale anche per le cose da fare di giorno.
- C’è quasi sicuramente la possibilità di frequentare lì l’università o scegliere tra più offerte formative in generale, inclusa la scuola superiore.
- C’è quello che non trovi altrove per gli acquisti di tutti i tipi.
- È collegata ad altre città della stessa importanza tramite i trasporti pubblici, come i treni e gli aerei.
Fin qui sembrerebbero solo vantaggi per chi vive in città, ma la realtà dice tutt’altro e probabilmente c’entrano sia il fattore anagrafico, sia le aspirazioni personali. A volte vivere in città non ha alternative, in alcuni casi è la realizzazione di un sogno. Ci sono però tante persone che dopo aver vissuto in città per una vita decidono di andare a vivere in centri più piccoli, addirittura in campagna. Vediamo quindi i benefici di vivere in un paese.
L’aria è più salutare
In generale vivendo in un piccolo centro, che non appartiene a una zona troppo industrializzata la salute ne guadagna. Tutti conoscono i danni dell’inquinamento, delle polveri sottili dovute all’incessante uso delle auto. La vicinanza ad aree di verde può favorire l’attività fisica all’aria aperta, che è anche più salutare.
Il piccolo centro è più economico
Costa meno abitare, in termini di affitti e di costo dell’immobile. Per questo è possibile vivere in paese con uno stipendio inferiore rispetto a quello che andrebbe chiesto in città, dove ci si deve quasi sempre accontentare di una sistemazione più piccola e scomoda (esempio: casa singola vs. appartamento in condominio).
Zero traffico e meno stress da parcheggio
Tipica scena in città, che ti vede imbottigliato nel traffico nell’ora del rientro a casa… o alla ricerca di un parcheggio quando ci si ferma da qualche parte. In generale il paese offre una soluzione meno stressante, si respira di più, si perde meno tempo, tutto ha dei tempi rallentati, più godibili.
Ci si conosce tutti
In città è frequente rimanere indifferenti a persone che abitano di fronte. L’indifferenza è un tratto caratteristico dei centri abitati più popolosi. Per chi è introverso forse è l’ideale: confondersi e sparire nella massa. Ma la verità è che, come essere umani, siamo animali sociali ed è bello appartenere a una comunità, fare amicizia, stringere legami che durano una vita.
Si diventa popolari
Conoscendosi tutti è facile farsi conoscere per il lavoro che si fa, per i risultati raggiunti, per i propri hobby e interessi. Si costruiscono rapporti allargati, che vanno al di là della combriccola di amici con i quali si è cresciuti. E’ facile fare amicizia e sviluppare rapporti trasversali in campo lavorativo, che spesso sfociano in amichevoli scambi di favori. Tutto è regolato in modo informale, per conoscenza, e aumenta il senso di fiducia nell’ambiente.
Ci si immerge nella natura
I piccoli centri in genere sono immersi all’interno di uno scenario naturale, di boschi, campi, campagna… per non parlare dei villaggi sul mare. I benefici sono scientificamente provati: non solo, come detto, si respira un’aria migliore, ma fare attività fisica in questo scenario aiuta l’umore e il corpo e rilassa costantemente, favorendo il riposto e il sonno, rispetto al caos urbano.
Secondo gli scienziati fare attività all’aria aperta, nella natura, fa bene al corpo e anche alla mente (fonte).
Il cielo stellato
L’inquinamento luminoso ha tolto il piacere, a chi vive in città, di godere di un cielo stellato, come si deve. Non c’è paragone con quello che si vede in città, per cui la notte assume un altro connotato, soprattutto durante la bella stagione. E diventa una compagna di vita, esattamente come l’alba, quando senti i rumori della natura.
C’è più silenzio
Soprattutto nei centri molto piccoli, esempio sotto i 5000 o 3000 abitanti, il silenzio è parte dell’ambiente in cui si abita. Per cui è facile che i suoni veramente importanti diventino quelli delle campane, il rumore dalla ferrovia, i mezzi della nettezza urbana. La sirena dell’ambulanza non diventa consueta, ma può suscitare ansia, in quanto può riguardare una persona che si conosce.
Tutto si rimpicciolisce
Una delle conseguenze più enormi dello sportarsi in un piccolo paese è che il mondo intorno a te si rimpicciolisce, nel senso che hanno importanza le piccole cose, mentre i fatti di cronaca tipici di una città rimangono come distanti. C’è un senso di estraniamento rispetto a ciò che accade altrove, e lentamente si prendono i ritmi del paese.
La dimensione meno alienante aiuta a raggiungere degli obiettivi, la comunità è vigile, sembra essere presente come un sottofondo.