Il ricorso alle energie alternative è considerato più che un futuro un presente. Rapidamente, a marce forzate, ci stiamo avvicinando a un mondo che ripudia le energie da idrocarburi e fossili (segnatamente carbone, gas e petrolio, con un’eccezione per il secondo, meno inquinante) a favore di energie rinnovabili (solare, biomassa, eolico).
Tra tutte le rinnovabili, l’Italia sembra essere un posto speciale per l’energia solare, che si basa sul processo fotovoltaico, che produce volt di energia a partire dalla luce (fotos in greco). Quali sono i pro del fotovoltaico e quali i contro? Perché una famiglia che abita in una casa singola dovrebbe optare per questa scelta?
L’energia dal sole: i vantaggi
I vantaggi del fotovoltaico derivano dalla sua origine: il Sole. La nostra stella è nella sua sequenza principale, vale a dire che è a metà del suo percorso. È scontato che durerà più il Sole della Terra quindi non dobbiamo preoccuparci del fattore di rinnovamento insito in questa forma di energia. Essendo poi naturale è anche pulita, non rilascia emissioni.
Un’energia disponibile per tutti
Uno dei fattori per cui il fotovoltaico conviene è che il Sole è ovunque. La disponibilità dell’illuminazione solare, la quantità di irradiazione del Sole, dipende dalla latitudine. Verso l’Equatore è maggiore rispetto ai poli, dove addirittura abbiamo lunghi periodi di oscurità e giorno (più pallido) alternati per mesi. In generale nella fascia di abitabilità del pianeta la luce solare non manca. A differenza del petrolio o del gas che si trovano solo in alcune zone del pianeta e devono essere estratti, trasportati e lavorati, la luce solare è immediatamente disponibile. In Italia anche le regioni del Nord hanno un buon livello di illuminazione. Le regioni del Sud Italia e le isole hanno percentuali di irraggiamento tra le più alte in Europa, ideali per il passaggio al fotovoltaico.
Nessun costo di manutenzione
A differenza delle altre fonti, la produzione di energia da fotovoltaico non richiede molta manutenzione. Non ci sono turbine meccaniche, grosse condutture, impianti giganteschi (basta osservare una centrale elettrica nel suo insieme per capire cosa c’è dietro). È moderna e facile da gestire. I pannelli fotovoltaici si puliscono da soli, basta che piova. Non bisogna sostituire l’olio, né fare chissà quale pulizia speciale e costosa.
Efficienza in piccoli e grandi impianti
Il sistema è efficiente sia su scala ridotta che su ampia scala. L’efficienza di un sistema domestico è simile a quello che servirebbe a una fabbrica che produce beni complessi. Semplicemente si produce l’energia che serve al proprio fabbisogno e il surplus viene ceduto al gestore della Rete energetica, creando un guadagno che accelera il ritorno di investimento.
Un’energia pacifica che non genera conflitti
Il sistema fotovoltaico, se considerato nel suo insieme, non solo è rinnovabile, ma non aumenta le tensioni geopolitiche tra i paesi che vanno a caccia di risorse energetiche. Pensate al numero di guerre e di morti provocate da conflitti scaturiti dalla necessità di controllare le materie prime. L’invasione dell’Unione Sovietica e la successiva risposta di Stalin, da parte dei Nazisti, causò un innumerevole numero di vittime. L’assedio e la disfatta di Stalingrado sono ascrivibili al desiderio di Hitler di arrivare ai pozzi di petrolio del Caucaso, per vincere la guerra.
Costi di produzione e trasporto assenti
I costi energetici sono inferiori proprio perché non servono infrastrutture di trasporto. Il costo politico ed economico degli oleodotti, delle petroliere, delle turbine, del mantenimento delle dighe e delle centrali è enorme. La rete elettrica stessa ha un costo in operai, ingegneri, tecnici nettamente superiore alla singola mini-centrale fotovoltaica che ci installiamo a casa. E questo nella bolletta si nota.
I pannelli fotovoltaici sono fatti di silicio. Che ci crediate o meno è sabbia. Il silicio è il secondo elemento più presente sulla Terra ed è altamente riciclabile.
Il solare è l’energia che costa meno
Il costo complessivo di un impianto sta scendendo: ormai i prezzi sono diventati talmente bassi che gli esperti considerano l’energia solare come la forma meno costosa di energia. Quasi tutte le forme attuali e alternative, comprese quelle rinnovabili, sono ancora costose perché per funzionare necessitano di turbine, che in qualche modo devono essere messe in moto. Una centrale nucleare sfrutta il riscaldamento dell’acqua per generare vapore che alimenta delle turbine. Una centrale idroelettrica necessità di una diga per mettere in moto le turbine. La centrale eolica ha bisogno del vento. Il fotovoltaico si basa su dei pannelli che possono essere alloggiati sui tetti, niente di più semplice.
L’energia è pulita, ma è pure poco invasiva: non produce odori, non inquina l’ambiente circostante, non produce residui di scarico, non dà scorie. Se inserita in un qualsiasi habitat naturale non produce storture, non danneggia l’ecosistema, è essenzialmente silente e invisibile.
Ma quali sono quindi i contro del fotovoltaico?
Attualmente il fotovoltaico non può essere esteso a grandi realtà produttive, anche se ci sono dei tentativi, questo limita la ricerca per creare sistemi sempre più efficienti, in grado di costare meno e incidere sul costo globale dell’energia (che farebbe anche abbassare le tasse).
L’energia solare va consumata quando serve
C’è bisogno che il sistema sia in grado di accantonare energia per quando c’è un picco di consumo, ad esempio durante delle sere di inverno molto freddo, per il riscaldamento, oppure in estate con il consumo elettrico determinato dal condizionatore. In realtà però il sistema è più efficiente quando l’energia prodotta viene subito utilizzata, perché quella che cediamo in rete sarà comunque pagata meno che la normale energia elettrica disponibile per chiunque.
In alcune regioni l’auto-pulizia con la pioggia potrebbe non bastare. Se piove poco e arrivano i venti caldi dal Sahara, ricchi di sabbia, potrebbe essere necessaria una pulizia manuale. La stessa produzione dei pannelli ha un ciclo di lavorazione che produce dei residui tossici, meno impattanti della raffinazione del petrolio, ma comunque da non sottovalutare.
In pochi scelgono una prospettiva di medio-lungo termine
Il vantaggio economico è basato sul medio-lungo termine. La scelta insomma va fatta al momento in cui si acquista casa ed è un costo aggiuntivo che può rientrare in 20 anni. Col passare del tempo i pannelli hanno un rendimento che man mano scema (è stato stimato nello 0,8% l’anno, cioè del 16% in 20 anni): un dato da tenere a mente quando si fa l’investimento. La nostra propensione è quella di cercare il guadagno immediato – in fondo è questo il motivo per cui usiamo ancora le fonti tradizionali.