Che il clima abbia un’influenza sulla salute dell’uomo è cosa nota. La cura del sole è stata praticata da che se ne ha memoria.
Lo studio dei diversi climi d’altronde ha creato un ambito di studi vasto e complesso, come la climatologia, anche se dal punto di vista della salute studiare l’impatto dei climi sull’uomo non è materia così organica. La storia della climatologia è molto antica e può essere divisa in 3 fasi.
Nella prima del periodo antico classico (Roma e Grecia) le cognizioni sul clima erano molto frammentare e troppo semplici, tanto che a fare le previsioni e a conoscere le tipologie di clima, erano per sommi capi i contadini.
Nel Medio Evo non si ha un particolare interesse per la climatologia, anche se esso inizia a farsi sentire, provocando per esempio la piccola glaciazione, un periodo piuttosto lungo di freddo intenso che ha portato al ghiacciarsi di alcuni fiumi dell’Europa continentale, oltre che del Tamigi.
Infine con la rivoluzione scientifica anche il clima è entrato nel novero delle materie di interesse scientifico, interesse che perdura tuttora e che si basa sul mix di osservazioni terrestri e astronomiche, affiancate da potenti elaboratori.
L’influenza del clima sull’uomo è ben nota. Il soggiorno in stazioni termali e climatiche vengono prescritte a chi ha problemi di salute ai polmoni, oppure soffri di reumatismi. Vengono curate col clima anche malattie riguardanti l’apparato respiratorio nel suo complesso, nonché disturbi della pelle. Inoltre già dall’Ottocento era nota la pratica di andare in stazioni climatiche temperate per riprendersi da un periodo di forte malattia e indebolimento. La cosiddetta cura del sole.
I singoli climi sono la consulenza di molteplici fattori, che si combinano in modo differente creando di fattori meteorologici. A formare un clima concorrono in aria: l’atmosfera terrestre, la temperatura dell’aria, l’elettricità atmosferica, la ionizzazione, la composizione e la rarefazione dell’atmosfera, la pressione, la presenza di venti, la temperatura al suolo e così via. Sullo spazio: la posizione della terra di fronte al sole, la distanza terra-luna. Infine fattori geologici e terrestri: la latitudine o la longitudine, la distanza da distese d’acqua come oceani, la conformazione dei rilievi montuosi, la presenza ao meno di vegetazione, la qualità delle rocce, la presenza di faide sotterranee.
I climi si possono differenziare grandemente tra loro, tanto che spesso si parla di microclimi. SI parla di clima equatoriale, tropicale, caldo, temperato, freddo e polare. Mentre nel gergo si identificano climi di montagna, di mare, di pianura e di collina, ciascuno con delle precise peculiarità. Le stazioni climatiche si differenziano dalle zone comuni per avere un indispensabile valore sanitario e terapeutico: soprattutto una sufficiente irradiazione solare, una temperatura stabile e una posizione riparata. Non ci dev’essere troppa umidità e la temperatura dev’essere gradevole in modo che i cambiamenti climatici avvengano in modo dolce, da favorire l’adattamento.
Quali sono le stazioni climatiche italiane?
In genere sono le stazioni termali come Abano Terme, Salsomaggiore, Montecatini, Sardara, dove il mix di cure termali e bel clima, favorisce il recupero e la salute. Ovviamente ne sono presenti ovunque in prossimità delle zone ad alto interesse geologico.